Skills for future: più soft che hard

La velocità del cambiamento, la complessità, la digitalizzazione ci chiedono nuove competenze. Non solo digitali. E più soft che hard. Ecco quali.

future skills: le competenze per il futuro, più soft skills che hard skills

Nuove competenze per il 2025

Già alla fine del 2020 al World Economic Forum (W.E.F.) era emerso che almeno il 50% della forza lavoro avrebbe avuto bisogno di sviluppare nuove competenze e riqualificarsi entro il 2025, in gran parte a causa dell’adozione delle nuove tecnologie digitali, accelerata dalla pandemia. Ma non solo.

Molte aziende si sono nel frattempo attivate per supportare i loro collaboratori nei processi di upskilling e reskilling, con focus molto spinto sulle competenze digitali. Eppure, come da analisi del W.E.F., sono soprattutto le competenze di problem solving, self management e “working with people” che faranno la vera differenza tra pochi anni. Anzi, già oggi.

top 10 skills of 2025_skills for future_wef
top 10 skills of 2025_skills for future_wef

Critical thinking e problem solving

In particolare le competenze di critical thinking e problem solving ricoprono i primi posti della classifica delle nuove competenze richieste. E non si possono separare in modo netto dalle competenze di auto-gestione, come l’apprendimento attivo, la resilienza, la flessibilità e la tolleranza allo stress. In un mondo sempre più complesso, la specializzazione del sapere e delle competenze diventa sempre più un limite.

Ci sono però degli elementi costitutivi di base dietro a queste competenze, e spesso sono riconducibili alle “skills for life” definite già alla fine degli anni ’90 dal Organizzazione Mondiale della Sanità, come competenze per una vita personale e professionale soddisfacente e appagante. E allora conoscere queste competenze di base ci permette di allenarle anche nella nostra vita privata oltre che in quella professionale, e accelerare la loro acquisizione.

Skills for life

Le “skills for life” possono essere raggruppate in 3 macro aree: competenze emotive, relazionali e cognitive. Niente di nuovo a livello teorico. Ma a livello pratico, le ricerche dicono che le abbiamo sottosviluppate, non le abbiamo coltivate. E infatti spesso le chiamiamo soft skills, come fossero un contorno “morbido” al nucleo duro, di valore, delle hard skills.

Ora però, data la complessità del contesto e dei cambiamenti tecnologici in atto, sono proprie queste competenze soft-trasversali a diventare strategiche e di gran valore.

Nell’area delle competenze emotive ritroviamo la consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni e la gestione dello stress.

Nell’area delle competenze relazionali possiamo allenarci alla comunicazione efficace, all’empatia e a costruire relazioni efficaci.

Nell’ambito delle competenze cognitive, infine, vanno coltivati il pensiero critico e il pensiero creativo, mattoni per le competenze di problem solving e decision making.

Come sviluppare le competenze più richieste

Progetti di formazione esperienziale e percorsi di coaching possono essere un buon punto di partenza per conoscere, riconoscere e allenare queste competenze, sia a livello personale che aziendale. E così prepararsi quanto prima al futuro.

Se vuoi saperne di più su queste competenze e su come potenziarle e allenarle in azienda, contattami.

Il successo risiede nell’avere proprio quelle competenze richieste in quell’istante.
(Henry Ford)